Solitudine o incapacità di comunicazione?     

12.12.2020

La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno ma dall'incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili.                               C.G. Jung

Credo che la solitudine di per sè non sia così negativa come la società moderna ci induce a credere. Il discorso è piuttosto lungo, tuttavia qualche riga di riflessione ci può aiutare.

Se ci pensiamo bene, quando soffriamo di solitudine è probabilmente perchè ci sentiamo prima di tutto incompresi. Infatti nella citazione di Jung si parla della incapacità di comunicare e dare valore a pensieri che non sono comunemente accettati. Questa incomprensione, ci fa sentire rifiutati e quindi soli.

Infatti uno dei bisogni principali di tutte le persone è quello della condivisione, cioè non tenere tutto per sè, con-dividere, ossia "dividere con te". Questo ci fa sentire parte del gruppo o della coppia, ci fa sentire "interi" e sicuri. Biologicamente, infatti, in natura essere soli può significare essere in pericolo...

La solitudine probabilmente deriva da un pensiero come: "voglio dare ma ciò che ho o che sono non è accettato e dunque mi sento incompreso e solo".

E' importante osservare questo meccanismo e invertire la rotta, cominciando con l'accettare prima di tutto noi stessi così come siamo, senza per forza voler essere accettati prima dagli altri; impariamo anche a dare valore ai nostri pensieri o desideri anche se per gli altri sono assurdi o inammissibili. Cominciamo osservando noi stessi senza giudizio e non saremo più soli. Ricordiamoci che siamo sempre connessi con la forza e l'energia dell'Universo proprio perchè ne facciamo parte.

E, come nella fiaba del Brutto Anatroccolo, è possibile che questo disagio ci induca a cercare il "nostro gruppo" dove poter esprimerci liberamente e sentirci finalmente accolti e non più soli.  GioiaNatura